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Casertana

Piani di accoppiamento per il contenimento della consanguineità nelle razze autoctone a limitata diffusione

Nell’ambito dei progetti SUIS e SUIS.2 (PSRN 10.2) sono state e vengono effettuate indagini per approfondire la conoscenza della struttura delle popolazioni e per mettere a punto ed aggiornare modalità di gestione della riproduzione che consentano di prevenire l’aumento della consanguineità che comporterebbe sia la perdita di ulteriore variabilità genetica sia la perdita di rusticità ed efficienza produttiva, con grave rischio per la conservazione e l’allevamento sostenibile di queste razze.

La verifica di alcuni parametri di popolazione
La conoscenza della struttura delle razze è importante per scegliere gli strumenti più adatti per la gestione dei programmi genetici di conservazione. Con il software ENDOG (Gutierrez e Goyache, 2005), che per il calcolo dell’inbreeding utilizza il metodo di Meuwissen e Luo (1992), si stimano oltre ai coefficienti di consanguineità (F) e parentela media (Ar), alcuni importanti parametri che consentono di conoscere meglio la situazione di ogni razza. I parametri sono

Numero di generazioni equivalenti (Number of Equivalent Generation)
è il numero medio di generazioni che separano un individuo dai suoi antenati (Boichard et al, 1996) ed è calcolato sommando le (1/2)n vie che possono essere tracciate lungo l’albero genealogico considerando tutti i genitori noti;

Completezza del pedigree (Pedigree Completeness)
è l’indicatore della profondità del pedigree ed è ottenuto come rapporto tra la dimensione della popolazione di riferimento con il totale del pedigree (Gutierrez et al, 2003);

Popolazione di riferimento (Reference Population) è costituita dai soggetti presenti nel pedigree con entrambi i genitori conosciuti (Gutierrez e Goyache, 2005);

Numero di fondatori (Number of founders)
sono i soggetti con genealogia sconosciuta presenti nel pedigree della razza;

Numero effettivo di fondatori (Effective number of founders) (fe)
(fe) sono i fondatori che hanno contribuito equamente alla variabilità genetica attuale della razza (Lacy, 1996);

Numero effettivo di ascendenti (Effective number of ancestors) (fa)
(fa) sono gli ascendenti, fondatori e non, che spiegano almeno la metà della variabilità genetica della razza;

Rapporto tra fondatori e ascendenti (Founders/Ancestors Ratio):
indicatore di eventuali “colli di bottiglia”. Minore è il rapporto e maggiori sono i potenziali eventi di deriva genetica avvenuti nella popolazione.

La tabella riporta la stima dei suddetti parametri.

Razza Generazioni
Equivalenti N.
Completezza
Pedigree %
Popolazione
Riferimento N.
Fondatori
N.
Fondatori
Effettivi (fe)
Ascendenti
Effettivi (fa)
Fondatori /
Ascendenti
Apulo Calabrese 5.81 99.70 324881 591 29 26 1.11
Casertana 6.26 99.70 76959 109 19 17 1.12
Cinta Senese 11.51 99.90 344196 66 11 10 1.10
Mora Romagnola 11.03 99.90 92674 21 3 3 1.00
Nero di Parma 7.81 99.90 18387 14 3 3 1.00
Nero Siciliano 3.56 99.70 947841 1358 115 103 1.11

I dati evidenziano che i pedigree hanno un elevato livello di completezza (> 99%) a conferma dell’efficace lavoro svolto nel corso degli anni e che il n° di generazioni equivalenti è particolarmente elevato per Cinta senese, Mora romagnola e Nero di Parma. Si ricorda che la profondità del pedigree è indispensabile per un affidabile stima della consanguineità e per la predisposizione dei piani di accoppiamento. I dati che meglio evidenziano quanto avvenuto nel processo di recupero delle razze sono quelli riguardanti la numerosità dei fondatori effettivi e degli ascendenti effettivi ed il rapporto tra i due, indicatore del fenomeno dei “colli di bottiglia” e deriva genetica. La numerosità è esigua per tutte le razze ad eccezione del Nero siciliano. I casi estremi sono la Mora romagnola e il Nero di Parma nei quali la variabilità genetica dell’intera razza deriva da solo 3 individui, seguono la Cinta senese con solo 10 individui, la Casertana con 17 e l’Apulo Calabrese con 26. La situazione del Nero siciliano è invece favorevole sotto questo punto di vista, gli ascendenti effettivi sono ben 103.

Tenendo conto di questa situazione sono stati adottati criteri di gestione della riproduzione, che non erodano ulteriormente la variabilità genetica delle razze (per es. assicurare un alto rapporto tra maschi e femmine, scegliere la rimonta da tutte le famiglie, vietare la pratica della inseminazione artificiale con conseguente riduzione del numero di maschi, ecc.). In tal senso, la struttura demografica delle razze autoctone italiane, con poche scrofe allevate per nucleo rappresenta un vantaggio per la conservazione della variabilità genetica.

L’andamento della consanguineità
Per ogni soggetto con informazioni genealogiche è possibile il calcolo dei coefficienti di consanguineità e la stima della media per razza.

Tutte le razze presentano livelli consanguineità alti, la Mora romagnola e il Nero di Parma per la ragioni prima esposte sono le situazioni più a rischio. Il grafico successivo riporta l’andamento negli anni della consanguineità per razza (dai nati del 2000 ai nati del 2019).

Per le razze che per prime hanno raggiunto la completezza dei pedigree e per le quali è stato possibile attuare con continuità piani di riproduzione basati sul calcolo della consanguineità i risultati sono molto soddisfacenti. Il livello medio della consanguineità è stabile nella Cinta senese, nella Apulo Calabrese e nella Mora romagnola. Per le altre l’incremento è dovuto al graduale completamento del pedigree, i dati dei primi anni sono sottostimati per la presenza di soggetti privi di genealogia, ai quali convenzionalmente viene attribuita una consanguineità pari a zero.

La razza Mora romagnola, che come prima riportato deriva da un esiguo numero di riproduttori, presenta un livello di consanguineità particolarmente alto, ma la corretta gestione degli accoppiamenti ha permesso prima la riduzione rispetto al picco raggiunto dai suini nati nel 2003 e dal 2007 il mantenimento sotto controllo della situazione.

La razza Casertana ha presentato un preoccupante incremento, culminato con il picco dei suini del 2018, le misure prontamente adottate hanno permesso un rapido contenimento del fenomeno. Nel prossimo futuro andrà monitorata la situazione della Nero siciliano, realtà presso la quale non è ancora diffusa la pratica dello scambio dei verri individuati dalle apposite elaborazioni ANAS.

I servizi ANAS per la riproduzione
In queste razze l’obiettivo prioritario è contenere la consanguineità. L’attività di registrazione corretta delle genealogie è il primo passo per disporre di informazioni attendibili necessarie per le scelte riproduttive. ANAS mette a disposizione degli allevatori una serie di servizi informativi che vanno dal calcolo on-line (www.anas.it) del coefficiente di consanguineità di ogni soggetto e di ogni possibile accoppiamento (verro-scrofa) alla elaborazione e diffusione delle liste di verri della razza che minimizzano il livello di consanguineità entro ciascuno allevamento. Gli elenchi dei verri consigliati per allevamento vengono predisposti, considerando le informazioni genealogiche delle scrofe in allevamento e quelle di tutti i maschi presenti nei vari allevamenti iscritti con un’età non superiore ai due anni. La scelta si basa sul calcolo della consanguineità attesa dall’accoppiamento tra ogni maschio ed ogni femmina del campione esaminato. Ad ogni allevamento vengono fornite le informazioni circa la consanguineità media della razza e del proprio allevamento, la lista dei verri proposti con l’indicazione dell’allevamento di origine e la consanguineità media attesa dall’uso dei verri consigliati.

Di seguito a titolo esemplificativo l’estratto di una scheda allevamento

ELENCO DEI VERRI E/O VERRETTI CHE RIDUCONO LA CONSANGUINEITA’ NELL’ALLEVAMENTO COOP. SAN PATRIGNANO (FO029) CONSANGUINEITA' MEDIA ENTRO ALLEVAMENTO : 33,23
  Azienda proprietaria del verro    
Identificativo
Verro
Codice ANAS Ragione Sociale N. Scrofe considerate Consag. media covate
ottenibili
314277 AP017 GABRIELLI LUIGINO 15 27.83
314278 AP017 GABRIELLI LUIGINO 15 27.83
299764 BO022 SOC.AGR. TONI S.S. 15 31.08
299728 BO022 SOC.AGR. TONI S.S. 15 31.08
303388 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
303389 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
303391 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
303392 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
303406 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
303408 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
303409 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
329814 FO041 AZ.AGR. E AGRITURIST. GIANNINI E CARUSO S.S 15 27.70
302417 FO066 SOC.AGR. I FONDI DI ZAVATTA E C. S.S. 15 34.03
302418 FO066 SOC.AGR. I FONDI DI ZAVATTA E C. S.S. 15 34.03
293616 FO068 MARINI EMILIANO 15 31.38
293617 FO068 MARINI EMILIANO 15 31.38

  • Il servizio, messo a punto e continuamente aggiornato nell’ambito dei progetti SUIS e SUIS.2 facilita l’individuazione dei maschi più idonei e favorisce un più mirato scambio di verri tra gli allevatori.
  • L’uso dei verri consigliati è una pratica efficace per contenere la consanguineità
  • Il contenimento della consanguineità è una condizione indispensabile per assicurare la sostenibilità della conservazione e della valorizzazione economica delle razze autoctone italiane

L’istogramma riporta la distribuzione dei verri usati per razza nel corso del 2020, distinti tra verri nati in azienda e verri introdotti sulla base delle indicazioni dei Piani di accoppiamento del Libro genealogico (servizio SUIS-SUIS.2).

Nell’ambito della razza Cinta senese è largamente diffusa la pratica dello scambio dei riproduttori maschi (circa il 70% dei verri in uso), nelle altre razze lo scambio interessa circa un terzo dei verri, mentre è ridotto nella popolazione di Nero siciliano.