Premessa
Il progetto SUIS prevede una serie di azioni innovative per rendere più sostenibile il patrimonio di biodiversità costituito dalle razze suine italiane. Le attività
sono diversificate per singola razza.
Le razze utilizzate negli allevamenti intensivi per il tradizionale suino pesante sono interessate da azioni volte a migliorare il benessere animale, la resilienza
all'ambiente e alle malattie, l'efficienza produttiva, la riduzione dell'impatto ambientale.
Le razze utilizzate negli allevamenti estensivi e definite 'minacciate' per la loro ridotta consistenza sono interessate da azioni per consolidare gli elementi
distintivi di razza e conservare la variabilità genetica, attraverso il contenimento della consanguineità.
Le razze italiane minacciate sono
Apulo Calabrese
Casertana
Cinta Senese
Nero Siciliano
Mora Romagnola
Sarda
Le azioni si articolano in attività di raccolta di informazioni fenotipiche sulle caratteristiche di razza, di analisi del DNA dei soggetti delle diverse razze, di messa a punto di un innovativo sistema nazionale di riproduzione per la conservazione delle razze ed il contenimento della consanguineità. La ricerca genomica ha permesso l'individuazione di alcuni marcatori per identificare i caratteri specifici di razza come quelli che definiscono il colore del mantello e altre caratteristiche morfologiche che possono distinguere una razza da tutte le altre con applicazioni nella definizione dello standard di razza e nella tracciabilità dei prodotti derivati dalla razza.
Esempi di attività per singola razza
Nella Cinta senese l'attenzione è rivolta alla cinghiatura. Il gene responsabile è stato individuato da UNIBO in collaborazione con ANAS ed è stato di recente brevettato.
Si tratta del gene KIT, la variante T al posto della C è la responsabile della cinghiatura bianca. I risultati delle analisi saranno utilizzati per escludere dalla riproduzione
i soggetti portatori di alleli responsabili di alterazioni del mantello tipico. In questo modo si punta a fissare l'elemento caratterizzante il mantello della razza e si rende
possibile la tracciabilità dell'origine genetica delle carni. Quest'ultima assume una particolare rilevanza nella razza Cinta Senese le cui carni costituiscono una produzione DOP
riconosciuta dall'Unione Europea (Reg. UE 217/2012).
Nella Mora romagnola viene indagata la variabilità del gene MC1R (alleli per il colore nero e il colore rosso del mantello) per definire marcatori razza-specifici che permettano di
escludere o attribuire con buona probabilità un prodotto alla razza in oggetto.
Nella Casertana si verifica l'associazione tra alcuni QTL (Quantitative Trait Loci) e l'assenza di setole. Si tratta di un carattere molto particolare e tipico della razza Casertana
che per questo motivo è detta anche 'Pelatella'.
Nelle razze Apulo-Calabrese e Nero siciliano è sotto esame la variabilità di alcuni geni che controllano il colore del mantello (quali MC1R e KIT) per eliminare la manifestazione
di zone depigmentate o con colorazioni diverse dal nero. Inoltre, visto che alcune indagini sperimentali hanno dimostrato la presenza in queste popolazioni dell'allele sfavorevole
del gene RYR1 recettore della Rianodina (Alotano), responsabile della sindrome dell'ipertermia maligna e delle carni PSE (pale soft exudative), sono genotipizzati maschi candidati
alla riproduzione e verri per individuare ed escludere i soggetti portatori dell'allele sfavorevole.
Situazione di ogni razza e piani di accoppiamento
Le informazioni genealogiche e genomiche saranno analizzate per valutare l'andamento del livello medio di consanguineità nella popolazione nel tempo.
I dati saranno utilizzati per definire la correlazione tra il coefficiente di consanguineità calcolato con dati di pedigree ed i parametri genomici che definiscono questa informazione
direttamente dall'analisi del genoma, cioè i ROH (Runs of Homozygosity calcolati utilizzando diversi parametri di contiguità di SNP).
Queste valutazioni permetteranno di identificare i parametri per la definizione del coefficiente di coefficiente genomico più appropriato per l'applicazione pratica nei piani di accoppiamento
nella razza.
Le informazioni acquisite saranno utilizzate per mettere a punto piani di accoppiamento con la finalità di fissare le caratteristiche di ogni razza autoctona e consolidare la loro 'unicità genetica'.
Il contenimento della consanguineità è condizione imprescindibile per la conservazione della biodiversità.