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SUIS.2 - Progetto

Innovazione per la sostenibilità dell'allevamento del suino tradizionale per le produzioni tutelate di qualità e dei suini autoctoni e locali

La conservazione della biodiversità e il miglioramento della sostenibilità dell'attività di allevamento sono obiettivi della Strategia Farm to Fork dell'Unione Europea. La disponibilità di carni suine di qualità ottenute da allevamenti intensivi più sostenibili e da allevamenti rurali di razze autoctone costituisce una opportunità per rispondere ad una rinnovata sensibilità verso l'allevamento dei suini da parte di cittadini e consumatori. L'Italia vanta il primato del numero di razze suine autoctone a livello europeo. Il progetto SUIS.2 "Suinicoltura Italiana Sostenibile" è stato elaborato sulla base dei risultati del precedente progetto che ha permesso di individuare ed applicare nuove informazioni genetiche e genomiche nei programmi genetici delle razze per il suino pesante.

  • Conservazione e caratterizzazione del patrimonio genetico animale e mantenimento della variabilità genetica
    La conservazione e caratterizzazione sia delle razze autoctone italiane per le produzioni tradizionali degli allevamenti intensivi sia delle razze autoctone a limitata diffusione ha il fine di conoscere e valorizzare la loro unicità genetica, tenendo conto dell'importanza rivestita ai fini scientifici, economici, ecologici, storici e culturali. Le razze autoctone tradizionali Large White, Landrace e Duroc italiane sono il riferimento delle produzioni DOP a base di carni suine, in primis i prosciutti tipici. Sono evidenti quindi i risvolti economici, quasi l'80% dei suini allevati in Italia è destinata a questo segmento produttivo, e quelli storici e culturali. Le razze autoctone a limitata diffusione Apulo Calabrese, Casertana, Cinta senese, Mora romagnola, Nero siciliano, Sarda e le razze locali Nero di Parma e Nero di Lomellina sono il riferimento per filiere di nicchia, che fanno leva su unicità del prodotto, legame storico- culturale con il territorio, modello di allevamento rurale in aree marginali altrimenti abbandonate. Per tutte le razze autoctone tradizionali e le razze autoctone e locali a limitata diffusione è necessario rafforzare gli elementi che le rendono uniche ed aggiornare le modalità di gestione della riproduzione, per assicurare il mantenimento della variabilità genetica.
  • Potenzialità produttive attuali e future Le razze autoctone selezionate per l'attitudine delle loro carni alla stagionatura devono essere ulteriormente migliorate per l'efficienza riproduttiva sia femminile che maschile. L'affinamento degli schemi di selezione per i caratteri riproduttivi di dette razze autoctone è importante per aumentarne la loro diffusione ed il loro contributo al miglioramento qualitativo della produzione italiana. L'aumento della prolificità delle scrofe e della capacità fecondante del materiale seminale dei verri riduce le perdite in allevamento, contiene il fabbisogno di rimonta e di riproduttori ed in ultima istanza migliora anche l'impatto ambientale. Inoltre, l'azione per il contenimento delle perdite dovute allo schiacciamento dei suinetti comporta un decisivo miglioramento del benessere animale attraverso la riduzione della mortalità dei suinetti e al tempo stesso un miglioramento della produttività delle porcilaie. Per quanto riguarda le razze autoctone e locali a limitata diffusione la gestione della riproduzione per contenere la consanguineità media permette il miglioramento delle prestazioni riproduttive che al momento sono ridotte e l'ottenimento di suini più robusti e produttivi nelle condizioni di allevamento estensivo.
  • Uso sostenibile della biodiversità Per uso sostenibile della biodiversità si intende principalmente il miglioramento del benessere suino, l'aumento della resilienza/resistenza degli animali alle condizioni ambientali ed alle malattie, il contenimento dell'impatto ambientale. Circa il benessere si procederà alla raccolta di informazioni sul comportamento dei verri (interazione con l'operatore all'atto del prelievo del materiale seminale) e si applicheranno e verificheranno in allevamenti pilota le informazioni genomiche connesse alla docilità delle scrofe. Queste iniziative possono contribuire all'ottenimento di suini delle razze Large White, Landrace e Duroc italiane più docili ed adatti all'allevamento in gruppo. Inoltre, il progetto prevede l'affinamento dell'utilizzo dell'informazione genetica e genomica circa la longevità. Si tratta del criterio più associato alla robustezza degli animali allevati, è quindi un attendibile indicatore di benessere e di sostenibilità della selezione attuata per il suino pesante destinato alle produzioni tipiche. Per quanto riguarda la resilienza e resistenza alle condizioni ambientali ed alle malattie saranno verificati in campo schemi pilota che utilizzeranno informazioni genomiche. L'ottenimento di animali più resilienti contribuirà alla riduzione del ricorso all'uso dei farmaci e quindi ad un allevamento anche eticamente più sostenibile. In merito alla sostenibilità ecologica, si ottimizzerà l'uso dei dati genetici riguardanti la stima dell'Indice di conversione alimentare dei suini Large White, Landrace e Duroc italiane allevati nel centro genetico per migliorare ulteriormente l'efficienza e ridurre l'impatto ambientale. Inoltre, diverse azioni sono sinergiche con l'obiettivo di contenere l'impatto ambientale: l'aumento della longevità riduce significativamente il fabbisogno di rimonta e quindi il numero di giovani animali da allevare per la riproduzione; il miglioramento della fertilità maschile e femminile riduce il parco riproduttori necessari, la riduzione della mortalità neonatale comporta la riduzione delle carcasse da smaltire, la selezione per la qualità della carne per la stagionatura aumenta la frazione di energia ritenuta nelle produzioni.
  • Potenziare la valorizzazione e la salvaguardia e caratterizzazione della biodiversità Le attività del progetto saranno accompagnate da interventi di natura organizzativa volti a far conoscere le razze e favorirne l'utilizzo produttivo per la sostenibilità economica nel lungo periodo. In particolare, è utile favorire la divulgazione di informazioni sulle tre razze di riferimento per il circuito DOP, sugli allevamenti di razze autoctone minacciate che distribuiscono direttamente i prodotti, favorire l'aggregazione di gruppi di allevatori per valorizzare i prodotti, fornire assistenza tecnico-normativa per la stesura di disciplinari di produzione e per l'organizzazione delle fornitura alla distribuzione moderna, coordinare alcune attività tecniche dei consorzi di tutela (per es. Consorzio di tutela della Cinta senese), fornire supporto tecnico per l'attuazione dei disciplinari ai Consorzi dei prosciutti e salumi DOP.
  • Elevare il livello sanitario degli allevamenti La riduzione della morbilità, della mortalità e degli scarti contribuisce al miglioramento della salubrità dei prodotti e alla riduzione dell'uso di antimicrobici. In tal senso il progetto prevede la rilevazione di dati in stazione e la genotipizzazione dei suini delle razze Large White, Landrace e Duroc italiane per valutare la resistenza alle malattie ed agli stress ambientali negli allevamenti intensivi.
  • Contribuire alla progressiva riduzione dell'impatto ambientale Il miglioramento dell'efficienza delle razze per il suino pesante, in termini di capacità di conversione degli alimenti, riduzione di perdite e scarti, riduzione del fabbisogno di rimonta, contribuirà alla riduzione delle emissioni di GHG degli allevamenti intensivi. Il consolidamento delle caratteristiche di rusticità dei suini delle razze autoctone "minacciate" e la diffusione di pratiche di allevamento estensivo, rispettose delle condizioni orografiche e climatiche del territorio, potranno favorire un impatto ambientale più sostenibile.